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Vicenza

Eutanasia al cane
L’ex marito
la denuncia

La soppressione del cane di famiglia innesca una denuncia. ARCHIVIO
La soppressione del cane di famiglia innesca una denuncia. ARCHIVIO
La soppressione del cane di famiglia innesca una denuncia. ARCHIVIO
La soppressione del cane di famiglia innesca una denuncia. ARCHIVIO

Lei e lui. Una vita vissuta insieme che a un certo punto prende strade diverse. Succede a tante coppie. E tre anni fa è accaduto anche a due vicentini, residenti in città, entrambi sulla cinquantina.

Dopo un lungo rapporto decidono di separarsi. Lui lascia la casa in cui viveva con la compagna e si porta via le sue cose. Non tutte però, perché alla ex compagna lascia il cane. Un meticcio che all’epoca della separazione aveva 13 anni. Il cane continua a vivere con la donna. Che si prende cura di lui; gli compra il cibo, lo porta fuori e anche dal veterinario visto che gli acciacchi dell’animale cominciano a farsi sentire data l’età. L’ex partner invece, per la bestiola non sembra avere le stesse attenzioni. Anche perché non vive più nella stessa casa e non lo vede più con regolarità. Qualche settimana fa il cagnolino comincia ad avvertire problemi di salute più gravi del solito. Soffre e la sua padrona sta altrettanto male nel vederlo così in difficoltà e nell’ascoltare i suoi lamenti. Sempre più strazianti. E allora decide di andare dal veterinario. Lo stesso di sempre. Che conosce la situazione del meticcio e che ha sempre visto la donna prendersi cura di lui negli ultimi anni. Al termine della visita il medico spiega alla padrona che purtroppo per il suo amico a quattro zampe non c’è nulla da fare. Le cure a cui dovrebbe essere sottoposto non solo sarebbero dolorose, ma anche inutili. Non servirebbero a farlo guarire, né a migliorare la sua condizione. Aggravata dall’età, arrivata nel frattempo a sedici anni. E allora la soluzione prospettata dal veterinario è quella dell’eutanasia. La signora torna a casa e ci pensa. Ma la sofferenza che continua a vedere negli occhi del suo meticcio la convince che quella descritta dal medico è effettivamente la scelta giusta da prendere. Così, qualche giorno dopo torna nell’ambulatorio e chiede che al cane venga somministrata l’eutanasia. Ed è a questo punto che interviene l’ex compagno. Una volta venuto a conoscenza della morte dell’animale chiede spiegazioni. E quando viene messo a conoscenza del fatto che al cane è stata praticata la “dolce morte”, va su tutte le furie e anche ben oltre.

Decidendo di denunciare la ex alla polizia. Quando arriva negli uffici di viale Mazzini, infatti, spiega ai poliziotti delle volanti che lui, e solo lui, era il legittimo proprietario del cane. E che quindi doveva essere informato della decisione che aveva preso la sua ex compagna, di cui, per altro, non era assolutamente d’accordo. Non solo, perché nello sfogo del cinquantenne ci finisce pure il veterinario.

Che a detta dell’uomo doveva chiedere la documentazione riguardo al proprietario del cane. Obiezione alla quale il medico, sentito dagli agenti, ha risposto spiegando che non essendo un pubblico ufficiale non aveva alcun diritto di chiedere i documenti alla signora. Che tra l’altro lui ha sempre visto recarsi nel suo studio sola. La denuncia intanto rischia di rimanere lettera morta. Nessun profilo penale pare infatti profilarsi in merito alla vicenda.

Resta semmai l’amarezza di un sentimento andato in frantumi e incapace di ricomporsi nemmeno per piangere il proprio cane.

Matteo Bernardini

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