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Vicenza

Si traveste
come l’invalido
e lo truffa

Un pensionato esegue un’operazione ad uno sportello postale: la modalità utilizzata dal truffatore
Un pensionato esegue un’operazione ad uno sportello postale: la modalità utilizzata dal truffatore
Un pensionato esegue un’operazione ad uno sportello postale: la modalità utilizzata dal truffatore
Un pensionato esegue un’operazione ad uno sportello postale: la modalità utilizzata dal truffatore

Gli ha rubato l’identità, ma non solo quella dei documenti, ma anche quella fisica. Sì, perchè si è presentato allo sportello postale con un giubbotto, una sciarpa e un berretto simili a quelli della vittima. Tanto che nessuno si è accorto che quel pensionato al bancone non era Bruno, conosciuto nel quartiere, ma un malvivente che si spacciava per lui e che gli ha portato via dal conto 15 mila euro.

La singolare vicenda è avvenuta in città ad inizio anno. Bruno (il nome è di fantasia per ragioni di salute, trattandosi di un disabile), una sessantina d’anni, soffre di una grave patologia invalidante fin dalla nascita. In quartiere - la zona è quella del Mercato Nuovo, in città -, Bruno lo conoscono tutti: un pensionato tranquillo, simpatico, che saluta con un sorriso. E in molti sanno che, pur vivendo grazie ad una pensione non certo d’oro, è solito donare domme di danaro a chi è in difficoltà, o ad associazioni che seguono coloro che soffrono del suo stesso problema di salute. Informazioni che, in qualche maniera, devono essere arrivate anche al truffatore.

Il quale, nei primi giorni di gennaio, si era presentato allo sportello postale del Mercato Nuovo vestito come Bruno. Nessuno si sarebbe accorto che non era lui; e forse il rischio di recarsi proprio nell’ufficio del quartiere dove la vittima vive il bandito (e dove era maggiore il pericolo di essere scoperto) se l’è preso sperando che nessuno avrebbe chiesto informazioni aggiuntive, conoscendo appunto il pensionato.

Il finto Bruno, che aveva però il suo numero di conto, ha chiesto di poter versare una somma ingente, intorno ai 15 mila euro, a favore di un’associazione di volontariato che si occupa di malati con la stessa patologia di Bruno. Come era avvenuto tante volte in passato, ma con cifre molto più basse.

Gli impiegati, visti anche i problemi del pensionato, non hanno chiesto più di tanto, se non - più volte - se fosse certo di donare quella cifra. Il truffatore ha ripetuto che quella era la sua intenzione e quindi è stato dato il via libera all’operazione.

Nessuno ha obiettato, nè il vero Bruno ha lamentato qualcosa. Anche perchè, come è emerso qualche settimana dopo, in quei giorni l’invalido non era a Vicenza. Quando è tornato in posta, ancora per pagare un bollettino con una somma da devolvere in beneficenza, ha trovato la stessa impiegata dei primi di gennaio. «Bruno, ma quanti soldi dai a queste associazioni?», gli ha chiesto bonariamente. E, davanti alla sua perplessità, gli ha ricordato i 15 mila euro. Bruno è caduto dalle nuvole, e per poco non gli è venuto un colpo quando ha scoperto il precedente versamento.

Bruno, attraverso un parente, ha immediatamente sporto denuncia in procura, nella speranza di individuare il truffatore e recuperare i quattrini. Detto che la firma in calce alla documentazione non è la sua, è emerso anche che l’associazione benefica a cui la cifra è stata destinata non esiste. A chi sono finiti i 15 mila euro? Scoprirlo non dovrebbe essere difficile, accertando chi è il beneficiario della donazione. Trovare il bottino dell’ingegnosa truffa sarà impresa più complessa.

Diego Neri

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