<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

A Vicenza ritorna la clausola antifascista. Sì dell'aula tra le polemiche

Oltre due ore di dibattito. La minoranza si divide: FdI non partecipa al voto. Lega, FI e Idea Vicenza si astengono

Sono da poco passate le 21 quando si apre la discussione sulla "Modifica al Regolamento per la Disciplina del canone patrimoniale di occupazione del suolo pubblico e di esposizione pubblicitaria e del canone mercatale". Che si traduce nella reintroduzione della clausola antifascista. Tutti esauriti i posti riservati al pubblico e fuori, in attesa che si apra la discussione, si sente anche dire da qualche cittadino «dopo c'è lo show». Saltando alla fine, il risultato della discussione - l'ennesima sull'argomento - è stata l'approvazione della modifica del comma 7, lettera d dell'articolo 38 del regolamento per l'occupazione del suolo pubblico.

La clausola vale per l'utilizzo degli spazi pubblici

Leggi anche
Vicenza, il consiglio comunale ripristina la clausola antifascista. E in aula è bagarre

Dunque, ora, a chi richiederà l'utilizzo di spazi pubblici, ad esclusione dei plateatici dei pubblici esercizi, delle attività cantieristiche, dei mercati degli ambulanti e produttori agricoli, sarà chiesto di dichiarare di: "1) di riconoscere e rispettare i principi, le norme e i valori della Costituzione italiana, repubblicana, democratica e antifascista; 2) di riconoscersi nella "Dichiarazione universale dei diritti umani" delle Nazioni Unite e nella "Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea"; 3) di ripudiare ogni forma di regime dittatoriale e di limitazione o soppressione delle libertà personali, nonché ogni discriminazione basata su etnia, identità o orientamento sessuale, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali".

Il provvedimento passa dopo due ore di discussione

Questo è il risultato finale, nel mezzo ci sono il dibattito e la votazione. Alla fine il provvedimento è passato (dopo oltre due ore di discussione) senza incassare voti espressamente contrari. Venti i favorevoli (sola maggioranza). Astenuti, come annunciato, Lega e Forza Italia; Fratelli d'Italia, come anticipato, non ha partecipato al voto. Astenuto anche Stefano Notarangelo, Idea Vicenza, mentre Dalla Negra aveva già lasciato l'aula e Leonardo De Marzo era assente.

La presentazione del sindaco Possamai

Riavvolgendo il nastro, spetta al sindaco Giacomo Possamai presentare il provvedimento. «Questa clausola - ha detto - poggia sulla storia della nostra Costituzione, che nasce sicuramente e orgogliosamente dalla lotta antifascista, ma anche sul tempo presente. È una clausola più larga, sia rispetto alla prima, sia a quella dello scorso mandato, ma è una formulazione che credo faccia giustizia alla storia del nostro Paese, e faccia anche da monito». Mattia Pilan, che con Martina Corbetti (Coalizione civica) aveva spinto per la reintroduzione della clausola con una mozione, ha letto in apertura del suo intervento l'ormai famoso discorso di Antonio Scurati per il 25 Aprile. «Oggi - ha aggiunto - sanciremo che la città si poggia sull'antifascismo, lo dobbiamo ai morti della Resistenza, lo dobbiamo a Giacomo Matteotti». E Corbetti: «Il passato nel nostro Paese non passa. Ripudiare il fascismo è un esercizio di democrazia che dobbiamo fare».

Le critiche dell'opposizione

Leggi anche
Cruciani attacca Possamai a La Zanzara per la clausola antifascista

A prendere le distanze per primo è Michele Dalla Negra, Idea Vicenza: «Con questa formula lei, sindaco, ha scontentato la destra dura e pure la sinistra barricadera». E ancora: «Per me il fascismo è morto con il suo creatore, Mussolini. Questo antifascismo una certa sinistra va evocandolo quando non ha argomenti». Jacopo Maltauro, Lega, prosegue: «La sua maggioranza ha dedicato tempo ed energie per capire come ampliare la clausola antifascista. Questo certifica la distanza profonda tra la sua amministrazione e quello che dovrebbe fare un'amministrazione comunale, come occuparsi dei problemi della gente. C'è una pochezza di contenuti rispetto al costante guardare indietro, alla baruffa ideologia di 80 anni fa». «Non vogliamo essere complici silenziosi di un'operazione di bassa politica speculativa. Il fascismo lo sappiamo tutti, lo sapete anche voi, non esiste da decenni», le parole di Nicolò Naclerio, FdI. Con lui intervengono quasi tutti i colleghi di partito, compreso l'ex sindaco Francesco Rucco: «Lei ha concentrato l'attenzione sulla clausola antifascista, spostandola dai problemi della città, e intanto sta facendo altre cose, come inserire uomini del Pd in pozioni strategiche».

Alessia Zorzan

Suggerimenti