<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

La squadra di robotica del Rossi brilla ai campionati mondiali

Il team di studenti di quinta ha conquistato il quarto posto nella gara Rescue Line che simula azioni di salvataggio.
La squadra di robotica del Rossi
La squadra di robotica del Rossi
La squadra di robotica del Rossi
La squadra di robotica del Rossi

Sono alti poche spanne, simulano i movimenti dei soccorritori alle prese con operazioni di salvataggio lungo un percorso accidentato. Sono i robottini che si sfidano nella Rescue Line, una delle gare di robotica più appassionanti e quella che ha portato la squadra del Rossi a conquistare il quarto posto alla 26esima edizione dei mondiali di Bordeaux, dal 4 al 10 luglio scorsi.

Ai Mondiali 2.500 studenti da 45 Paesi

Un risultato lusinghiero per Mattia Tognato, Riccardo Fanin, Giorgio Fanin, Gioy Gheller, gli studenti di quinta indirizzo informatica del tecnico industriale, ideatori del robot progettato e costruito per i campionati nazionali ospitati in primavera al Rossi e utilizzato anche per la competizione più prestigiosa, che ha coinvolto 2.500 giovani (tra i quali anche i ragazzi del De Pretto di Schio, ottavi su trenta squadre) provenienti da 45 paesi e "accompagnati" da 2.000 robot. Una maratona impegnativa per gli alunni del tecnico di via Legione Gallieno i quali hanno giocato una Rescue ogni ora, mentre l'ultimo giorno si sono cimentati nel superteam, gara in coppia con una squadra di un altro paese scelta a caso, nella fattispecie il Portogallo.

«È un bel momento perché si sommano abilità e competenze - spiega Stefano Andriolo, docente di elettronica e informatica che ha seguito gli alunni con il collega di informatica Federico Maniglio - inoltre il fatto di parlare sempre in inglese rappresenta un ulteriore stimolo per i concorrenti».

Il Rossi alle spalle di Cina, Iran e Ungheria

Tutti molto ferrati nel comandare le proprie creature elettroniche. «Per questo - aggiunge Andriolo - il quarto posto dopo Cina, Iran e Ungheria ci riempie di soddisfazione. In altri paesi, vedi la Cina, si investono milioni di dollari nella robotica. Giusto per rendere l'idea dell'importanza attribuita a questa disciplina, gli studenti cinesi non avevano nemmeno sostenuto l'esame di maturità, che era stato loro abbonato purché trascorressero sei mesi in un laboratorio a progettare il robot in vista dei mondiali».

Fortissimi anche gli iraniani che l'ultimo giorno hanno festeggiato il secondo posto insieme ai coetanei vicentini. «Unica nota amara, l'aver toccato con mano la condizione femminile. Le ragazze iraniane hanno chiesto al mio collega che non venissero postate sul sito della scuola le foto della festa perché erano ritratte senza velo», dice Andriolo, ricordando che per il Rossi quello di Bordeaux è il quinto mondiale. «Abbiamo girato parecchio tra Istanbul, Città del Messico, Sydney - continua - sono tutte trasferte molto impegnative dal punto di vista economico. Alle famiglie chiediamo un piccolo contributo, ma se a sostenerci non ci fossero le aziende sponsor la scuola si troverebbe in difficoltà».

Robotica nuova frontiera

Ora il Rossi guarda ai mondiali 2024 che si terranno in Olanda, a Eindhoven. «La robotica sta facendo passi da gigante - conclude l'insegnante - In Giappone i robot Pepper con le sembianze di piccoli umanoidi rivestono il ruolo delle badanti che assistono gli anziani registrando le funzioni vitali e dando l'allarme se i parametri sono sballati». 

Anna Madron

Suggerimenti